Il restauro ed il risanamento conservativo a Cagliari

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Il restauro conservativo ed il risanamento conservativo rappresentano due tipologie di intervento edilizio che spesso  vengono associate tra loro, e rappresentano un’ alternativa ai lavori di ristrutturazione.

La ristrutturazione edilizia

La ristrutturazione edilizia, prevede una serie di interventi che approderanno ad una radicale trasformazione dell’edificio e delle sue componenti, con una profonda alterazione della natura e della funzione originarie.

Il restauro ed il risanamento conservativo sono interventi differenti; hanno infatti lo scopo di preservare gli elementi originali della struttura e di fatto i lavori sono limitati ad un eventuale ripristino del funzionamento iniziale.

Restauro e risanamento spesso sono confusi e, anche se si riferiscono allo stesso genere di interventi, presentano tra loro piccole ma sostanziali differenze, che qui di seguito proveremo ad illustrare.

Il risanamento conservativo

Il risanamento conservativo è definito all’articolo 3 del Testo Unico in materia di Edilizia, esso include tutti gli interventi che hanno la lo scopo di assicurare la funzionalità di un edificio conservandone allo stesso tempo gli elementi tipologici, strutturali e formali.

Tale intervento è associato, per fine e caratteristiche ai lavori di restauro.

Obiettivi del risanamento

Gli obiettivi di questo tipo di interventi, sono facilmente intuibili:

il primo è quello di garantire il recupero igienico e funzionale della struttura, eliminando lo stato di degrado presente.

il secondo è quello di conservare integralmente la natura e la funzione dell’edificio, evitando qualunque tipo di trasformazione che possa modificare il carattere originario e la distribuzione interna dei suoi spazi.

Destinazione d’uso e planimetria

All’interno dei lavori di risanamento sono comunque ammesse alcune variazioni alla destinazione d’uso, purché restino compatibili con il carattere architettonico iniziale. A questo scopo è quindi consentito un’eventuale intervento sulla struttura dell’edificio che comporti anche una modifica planimetrica, garantendo così un pieno recupero funzionale, seppur nei limiti della salvaguardia dell’impianto originario.

Il risanamento permette quindi un certo grado di flessibilità rispetto alle scelte progettuali da mettere in atto anche in funzione delle esigenze della committenza.

La SCIA

L’attività di risanamento, è autorizzata previa presentazione presso il comune di competenza, della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).

Cosa è il restauro conservativo

Normato da D.lgs n.42/2004 comma 4, il  restauro conservativo è un tipo di intervento che mira sia a conservare che a recuperare un determinato edificio;  è un aspetto essenziale della conservazione storico-artistica, che cerca di proteggere il nostro patrimonio architettonico dal degrado dovuto al passare del tempo. L’obiettivo principale del restauro conservativo è quello di mantenere la forma, i materiali e le decorazioni originali di un edificio storico.

Lo scopo finale non è quindi quello di congelare l’organismo così come è arrivato al giorno d’oggi, ma di riportarlo al momento storico nel quale è stato realizzato, intervenendo anche con modifiche sostanziali che però lascino inalterate la struttura e le volumetrie interne.

Restaurando e preservando i nostri edifici storici, non solo assicuriamo la loro sopravvivenza, ma preserviamo anche la storia del nostro passato.

Elementi che vengono preservati durante le fasi del restauro:

  • Elementi tipologici;
  • Elementi architettonici;
  • Elementi formali;
  • Elementi artistici.
  • Elementi strutturali;

Il restauro conservativo può essere associato a lavori di manutenzione straordinaria?

Uno degli interrogativi più frequenti in merito al restauro conservativo, riguardano  la possibilità di far convivere tali interventi con i lavori di manutenzione straordinaria. 

La risposta è affermativa, ma va specificato che nel caso di restauro conservativo, è necessario richiedere un permesso specifico alla Soprintendenza dei beni Archeologici.

Così come accade per il risanamento conservativo, anche nel caso del restauro è possibile attuare una modifica sia parziale che totale della destinazione d’uso dell’edificio. È obbligatoria la sussistenza  di una situazione di compatibilità con la struttura originaria.

Il  recupero di un edificio storico implica una serie di considerazioni iniziali che consentano di seguire un percorso attento e complesso fatto di analisi accurate a cui seguirà il processo di restauro vero e proprio.

Nel caso del risanamento si deve pensare all’edificio storico nella sua unicità, aggiungendo alla sua originalità architettonica tutta una serie di considerazioni che non appartenevano alle esigenze del passato.

Oggi, infatti, concetti come sicurezza, isolamento termico ed acustico, studio della luce solare e qualità dell’aria, hanno assunto un ruolo fondamentale, e non rispecchiano più le necessità iniziali di un progetto ma le attualizzano all’utilizzo e alle destinazioni d’uso odierne.

 

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